La  Chiesa Parrocchiale di S. Bartolomeo

 

LA CHIESA DI SAN BARTOLOMEO

 

La primitiva sede parrocchiale di Vinovo era presso la Chiesa di San Desiderio risalente al sec. XIII e sita sull'antichissimo percorso d'epoca tardo romana, che dalla località di Carpice portava a Piobesi. Il piccolo borgo di Vinovo era tutto addossato attorno all'antico castello dei Marchesi di Romagnano, e poi dei Conti Della Rovere, che sorgeva dove oggi la cascina Mauriziana si affaccia su Via San Bartolomeo, e confina con la chiesa parrocchiale. Verso la metà del secolo XV, l'aumentare della popolazione vinovese assieme al prestigio ed alla ricchezza dei Della Rovere, fecero nascere la richiesta di avere la sede parrocchiale nel paese; inoltre anche la scomodità dovuta alla distanza di S.Desiderio dall'abitato dovette influire in modo decisivo su questa decisione.
Nel 1451 questo progetto divenne realtà con l'edificazione di una nuova chiesa, ingrandendo una precedente cappella privata dei Della Rovere posta nell'area del castello vecchio; tale nuovo edificio religioso fu elevato a Parrocchia ed intitolato a San Bartolomeo.
I parroci, com'era l'uso del tempo, furono di volta in volta nominati dai Della Rovere.
All'inizio del secolo successivo, circa il 1615-20, l'edificio religioso fu ulteriormente ampliato e ristrutturato nelle forme che grosso modo si possono ammirare oggi.
Durante la guerra detta del Monferrato, il 4 agosto 1630, alcuni squadroni di cavalleria francese diretti a Carignano saccheggiarono Vinovo, ed incendiarono la chiesa parrocchiale dove il Podestà aveva fatto rinchiudere le masserizie ed i beni domestici della popolazione, sperando di sottrarli dalla furia dei soldati. Terminate le operazioni belliche e cessata la contemporanea pestilenza che uccise il 20% della popolazione, la chiesa fu ricostruita ancora una volta.
Estinti i nobili Della Rovere e dopo un breve intermezzo di proprietà dei Conti Delle Lanze, il feudo di Vinovo, con la Chiesa Parrocchiale di S.Bartolomeo, fu assegnato, nel 1735, all'Ordine Mauriziano che "ereditò" anche i diritti degli antichi feudatari: la nomina dei Parroci di Vinovo. Questo diritto di "jus patronato" durò fino al 1964 con la scomparsa del Parroco Don Pietro Donadio, che era stato ancora nominato dall'Ordine Mauriziano.
Nel 1880 l'Ordine Mauriziano fece dipingere una grande tela da Rodolfo Morgari raffigurante i Santi Bartolomeo e Desiderio, che fu sistemata dietro l'Altare Maggiore.


Nel 1886 in occasione della festa patronale di San Bartolomeo fu inaugurato il nuovo maestoso organo tutt'ora esistente, e San Giovanni Bosco celebrò la S. Messa il 24 Agosto 1886.
Una decina d'anni più tardi promotore il Parroco del tempo, Don Eugenio Matta di Passerano d'Asti, l'interno della chiesa fu dipinto e decorato dai pittori Paolo Gaidano e Giacomo Boasso.


Qualche anno dopo l'ingegnere Crescentino Caselli di Fubine Monferrato, progettò alcune ristrutturazioni interne ed un intervento statico sulla facciata della chiesa tra cui lo spazio centrale occupato poi dal dipinto di Matteo Gaidano e Silvio Reordino. Negli anni 1935-36, il Parroco Don Francesco Bottino poi nel 1948 Vescovo Ausiliare della Diocesi, fece costruire l'attuale sacrestia alle spalle dell'abside ed allungata verso la cascina Farò. Nel 1935 fu costruita l'attuale sacrestia, dando più spazio per i fedeli e nel 1949 furono aperte due grandi finestre sulla facciata, il campanile, staccato dalla chiesa, fu fato costruire dai Della Rovere ed è dotato di tre campane.


Don Gerardo Russo, Parroco dal 1965 al 1999, intraprese una serie d'importanti restauri interni dell'edificio. Negli anni 1970-71 furono adattati, l'altare maggiore e la zona circostante, alle deliberazioni in materia di Concilio Vaticano Il. Tra il 1987-88 furono risanate le navate laterali, e in questi ultimi anni valenti pittori-restauratori hanno riportato tutti gli interni e la facciata dell'antica chiesa allo splendore delle decorazioni pittoriche originali dello scorso secolo.

 

 

 

 

 


La chiesa Parrocchiale è a tre navate, a croce latina con volta a botte per la navata centrale, ed a crociera su pianta quadrata per le altre due; misura 45 metri in lunghezza, 16 metri in larghezza e 12 metri in altezza, il pavimento è in quarzite.


La Chiesa presenta due transetti laterali in continuità con le navate laterali, l'abside è chiusa dal coro di forma semicircolare su cui si innalza una cupola armoniosa.
La facciata della Chiesa Parrocchiale appartiene al XVIII secolo, epoca di un restauro che l'ha consegnata ai giorni nostri, sulla facciata vi era una grande finestra che fu murata nel 1880.
Nel 1935 fu costruita l'attuale sacrestia, dando più spazio per i fedeli e nel 1949 furono aperte due grandi finestre sulla facciata, il campanile, staccato dalla chiesa, fu fato costruire dai Della Rovere ed è dotato di tre campane.
Nella chiesa si possono ammirare due grandi altorilievi raffiguranti un busto del Cristo Pantocrate e di una donna Aureolata rappresentante la Santa Vergine, sono situati a fianco del magnifico arco a sesto acuto, scoperto durante i recenti lavori di restauro. Da documenti consultati si presume che questa opere siano datate intorno agli anni 1020-1037.
Questi altorilievi furono portati a Torino dal Vescovo Landolfo, e dal 1493 furono depositati nel Castello della Rovere in Vinovo.
Nel 1330 fu ritrovata, in un campo di Vinovo, una statuetta lignea della Madonna del Rivoletto, ora questa statua è situata nella Chiesa.
Sull'altare vi è un crocifisso ligneo pendulo, probabile dono del Cardinal Delle Lanze, opera del '600.


Il Parroco don Gerardo Russo, in occasione del trentennale del suo ministero pastorale in Vinovo, donò tre dipinti: "Annunciazione", opera di scuola toscana della fine del '500, la "Natività", opera del 1584, una copia della "Trasfigurazione" del Raffaello e un busto in legno, della fine del '400, raffigurante il Cristo.