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Il Cavalier Marcello Garino |
Il Cavalier Marcello Garino
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Il 15 Gennaio 1909 nasceva, a Venaria Reale, Marcello Garino, ultimogenito di sette fratelli. Di famiglia contadina, studiò fino al conseguimento del diploma in "Arti e Mestieri", ma continuò ad occuparsi della cascina di famiglia ed, in seguito di una successiva cascina situata nei pressi del vecchio campo di aviazione presso il Lingotto. Nel 1944 si trasferì nella zona dei Sotti, di Vinovo, dove aveva acquistato un terreno delimitato dalle attuali vie Sestriere e Susa e continuò a fare il contadino. Costruì la prima casa con mattoni a secco ed altri materiali di recupero acquistato nel campo d’aviazione demolito dai tedeschi. Fu sicuramente un uomo di grande ingegno e fantasia, aveva, fra l’altro, costruito un trattore con i rottami di aerei tedeschi. Questo trattore era all’avanguardia per le sue prestazioni tecnologiche: era a trazione integrale su tutte e quattro le ruote. “Il Gippone” suscitava curiosità soprattutto tra i ragazzi del posto ed invidia tra gli altri contadini che, spesso, dovevano ricorrere al suo aiuto se rimanevano impantanati. Nel 1950, osservando che parecchie persone si fermavano a dissetarsi presso il pozzo situato in un campo davanti alla sua casa, decise di costruire un bar ristorante ricavandone anche un’abitazione per sé. Il ristorante esiste tuttora e si chiama “Campagnolo”. In quegli anni iniziò la diffusione delle automobili, ed il signor Marcello ebbe l’intuizione di installare anche un distributore di carburante nei pressi del ristorante. Egli fu il promotore della costruzione delle prime case, aiutando tutti quelli che decidevano di abitare nella nuova frazione che stava sorgendo e favorendo anche l’apertura dei primi negozi utili alla comunità. Per motivi di salute fu costretto a cedere il ristorante. Nel 1955 costruì la sua definitiva abitazione ed aprì una nuova attività nella tabaccheria, cartoleria e rivendita di giornali. Gradatamente intorno alla primitiva cascina Sotti si era sviluppata una frazione che iniziava ad avere esigenze sociali come una scuola, una chiesa e altri servizi pubblici. Il sig. Marcello si fece carico di queste richieste e ne fu promotore sia con il Comune sia con la Curia. Per ovviare al problema della scuola, il Comune affittò temporaneamente un locale in Via S.Anna ed il primo anno scolastico iniziò il 19 ottobre 1960 con una pluriclasse di 11 bambini, con l’aumento dei bambini la scuola fu trasferita nei locali della chiesa. Nel 1956 l’Arcivescovo di Torino lanciò un appello, attraverso la stampa, per la costruzione di nuove chiese nella periferia di Torino. Il sig. Garino, desideroso di essere utile alla comunità, donò parte del suo terreno per lo scopo, formò un comitato per l’organizzazione dei lavori e aprì una sottoscrizione versando un milione. I lavori iniziarono il 20 luglio 1959. Le disponibilità economiche erano scarse e il sig. Garino fu sempre pronto a prestare la sua opera nei più disparati lavori, come elettricista, idraulico, falegname, muratore, … i sacrifici non lo spaventavano, pur di veder realizzato il suo sogno di dare alla frazione una scuola e una chiesa.
Quando la costruzione fu terminata, egli si recò in Curia per chiedere che il prete fosse anche un insegnante così da poter avviare contemporaneamente la scuola e far si che il mantenimento del parroco non pesasse sulle scarse risorse economiche della frazione. Il suo desiderio fu esaudito con l’arrivo di don Domenico Rota che fu parroco dal 1961 al 1998, anno della sua scomparsa. L’8 giugno 1961 fu inaugurata la chiesa dedicata a S. Domenico Savio. Fu una giornata memorabile, con solenni festeggiamenti e la partecipazione di tutta la popolazione della frazione e dei paesi vicini, con tutte le autorità civili e religiose. Altra giornata indimenticabile fu il 29 ottobre dello stesso anno quando venne consegnata alla comunità religiosa la statua del Sacro Cuore di Gesù, donata dal sig. Socrate Roveroni. Anche in questa occasione il sig. Garino si dimostrò un ottimo organizzatore all’altezza dell’importante avvenimento. La Statua del Gesù era già presso la chiesa, ma non era ancora stata collocata nella sua sede definitiva. A Torino fervevano le manifestazioni di Italia ’61 e al Valentino sostava un elicottero della Martini e Rossi. L’idea fu quella di contattare la Martini e Rossi e di chiedere il trasporto della statua fino alla chiesa di S. Domenico Savio, così da farla arrivare dal cielo. La ditta non ebbe difficoltà a sponsorizzare l’avvenimento, così la statua fu caricata sulla Seicento del sig. Garino e portata fino al Valentino, qui caricata sull’elicottero. Nel frattempo tutti gli abitanti della frazione, di Vinovo e di Nichelino si erano radunati sul piazzale della chiesa in attesa dell’arrivo; a quell’epoca pochissimi avevano l’occasione di vedere da vicino un elicottero e nessuno, specialmente i bambini, volle perderla. Un fragoroso applauso lo accolse e la gioia dei bambini arrivò alle stelle quando furono distribuiti palloncini a tutti. Nel 1962 l’amministrazione comunale di Vinovo autorizzò un referendum per stabilire il nome da assegnare alla frazione, quelli proposti furono: Sotti, S. Domenico Savio e Garino. La grande maggioranza della popolazione scelse il nome di Garino in omaggio a colui che aveva dato molto allo sviluppo della frazione ed era stato promotore dell’insediamento di servizi di interesse comune. Il 16 settembre 1962 il sig. Marcello Garino fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, per la sua laboriosità e per il suo infaticabile impegno dedicati alla nascita della frazione. Nonostante l’onorificenza il Cav Garino non si tirò mai indietro di fronte alle esigenze della comunità, nel 1964 coordinò e partecipò ai lavori di allacciamento della fognatura e di asfaltatura delle strade, nel 1967 furono installati i pali per l’illuminazione stradale. Il 1 ottobre 1971 la chiesa di Garino divenne Parrocchia e don Rota fu designato come parroco, ricorrenza che fu festeggiata, il mese successivo, da tutta la popolazione e da numerose autorità civili e religiose. Al termine della cerimonia fu offerta dal “Gruppo Amici” una gigantesca polentata, furono consumati 600 Kg di polenta, 1700 salamini, oltre ad altri generi di conforto. Il cav. Garino fu attivo anche nell’amministrazione comunale di Vinovo, la prima volta nel 1964, e come Sindaco, dal 1970 al 1975, e per i due anni successivi come vice-sindaco. Visse tutti i suoi impegni con grande dedizione e onestà tenendo sempre come obbiettivo il bene della frazione e dei suoi abitanti. |