Il Castello

CASTELLO DELLA ROVERE

Sul lato nord-ovest dell’antico centro abitato di Vinovo ed in direzione di Stupinigi, sorge il maestoso castello Della Rovere circondato su tre lati da un bel parco.

La vicenda storico-architettonica del castello è complessa e parte molto indietro nei secoli.

Le prime notizie pervenute tramite documenti scritti, e che parlano di un castello, ossia di un “castrum”, in Vinovo, risalgono ai sec. XIII-XIV. Certamente si trattava più che di un castello, di una specie di costruzione fortificata, o meglio di una “casaforte” quali ne esistono ancora nelle campagne piemontesi.

 

Vari furono i signori feudali di Vinovo, che si avvicendarono con una complessa trama di compra-vendita nella proprietà del feudo o parti di esso. E’ solamente a partire dal sec. XIV che i conti Della Rovere, esponenti della più importante nobiltà della città di Torino, si affacciarono a Vinovo. Poco alla volta tramite acquisto, i Della Rovere vennero in possesso della quasi totalità del feudo vinovese. Ne restarono escluse solo alcune parti nella zona di Stupinigi e Belriparo, proprietà di altre famiglie nobili.

Il vecchio o primario castello, come è detto in alcuni documenti, servì quindi a tutti questi feudatari come presidio e difesa della zona e della popolazione a loro asservita. Questo antico castello era probabilmente molto più vicino al centro abitato e, precisamente, nei pressi dell’attuale chiesa parrocchiale dove confina con la cascina Mauriziana. Un’ipotesi fa risalire l’attuale campanile romanico ad una torre rimaneggiata di tale antico castello.

Nel sec. XV avvenne una forte trasformazione urbanistica di Vinovo, parallela o forse consequenziale al pieno dominio dei Della Rovere sul feudo. Documenti del 1402 parlano della edificazione di un ricetto con mura, di una bealera e di rapporti disciplinati dal diritto tra i Della Rovere e la Comunità. A metà secolo, oltre all’edificazione di nuove costruzioni, nel 1451 avvenne il trasferimento della sede parrocchiale, dall’antica Chiesa di San Desiderio all’attuale Chiesa di San Bartolomeo, usufruendo della cappella del Castello donata alla comunità dai Della Rovere.

Nel 1458 Vinovo si dotò di Statuti Comunali, concessi dal Duca Ludovico di Savoia, d’intesa con i feudatari locali. Questo in pratica fu il primo atto che stava alla base del concetto di “amministrazione comunale”. Alla fine di questo importante secolo, molto probabilmente anche i Della Rovere sentirono la necessità, per prestigio e decoro della casata, di avere un nuovo castello più grande e moderno del precedente.

 

 

Nei primi anni del sec. XVI fu costruito l’attuale edificio in stile rinascimentale, più precisamente tra il 1505 ed il 1515. Originariamente le quattro torri d’angolo svettavano al di sopra delle mura laterali. Poi è probabile che in tempi successivi, forse nel sec. XVIII, i proprietari di turno abbiano fatto elevare di un piano l’edificio, fino a comprimere le torri nella totalità dell’edificio. La facciata est ha anche notevoli e visibili tracce di rimaneggiamenti. Così come i due scaloni rispettivamente sui lati nord e sud sono successivi al periodo di costruzione dell’edificio. 

 

Il cortiletto interno è invece sicuramente dello stesso periodo dell’epoca di costruzione, infatti, è in buon stile rinascimentale, con porticato ornato di fregi e medaglioni in cotto; al centro un bel pozzo rallegra l’ambiente. 

 

I numerosi vani interni della costruzione sono anch’essi stati rimaneggiati nel corso dei secoli. Oggi è molto difficile stabilirne la disposizione e le dimensioni originarie. Il salone centrale delle feste, risale, nelle forme attuali, alla seconda metà dello scorso secolo con notevoli dipinti del pittore Morgari. 

 

I due piani superiori della costruzione sono semplicemente lunghi cameroni che occupano quasi tutta la lunghezza dei lati del castello, sembra siano stati usati come sede dei telai della tessitura Rey, poi magazzini di quest’attività, e nel corso di questo secolo come dormitori per il presidio militare. Le torri sud ed ovest furono abitate fino a tempi recenti e sono quelle meglio conservate: in quella sud, una stanza conserva la volta affrescata secondo la moda denominata “grottesca”, con disegni raffiguranti le quattro stagioni.

 

Dopo i conti e marchesi Della Rovere di Vinovo che si estinsero nel 1692, nel Castello e feudo subentrarono i marchesi Delle Lanze fino al 1732. Nel 1753 l’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro divenne feudatario di Vinovo, per diretta concessione del Re Carlo Emanuele lI.

In questo secolo nel castello avevano sede il Tribunale del luogo e le carceri. Dal 1780 arrivò a Vinovo prendendo dimora nel vecchio maniero il torinese dott. Vittorio Amedeo Gioanetti, che diede inizio alla famosa manifattura di porcellane.

Le lavorazioni, forni, magazzini ecc. erano però in locali adiacenti al castello e non nel suo interno, come erroneamente si può pensare. L’edificio serviva come residenza alla famiglia del Gioanetti, forse a qualche suo dipendente ed in parte alla sede del Tribunale. La vicenda delle porcellane vinovesi terminò nel 1815 con la morte dell’anziano medico e scienziato torinese. In seguito vari proprietari si avvicendarono tra le mura del castello, dallo scultore Stoppini, all’Università di Torino che ne fece una sede estiva degli studenti, all’Ospizio di Carità di corso Casale, fino al 1843 quando fu acquistato dalla famiglia Rey, che nel 1847 vi impiantò una tessitura. E’ probabile che le lavorazioni con i telai trovassero sede nei cameroni tutt’ora visibili. La tessitura fratelli Rey fu attiva fino al 1917-18, dopodiché il castello fu residenza di tale famiglia fino agli anni 1964-65. Nel periodo 1917-1919 fu sede di un battaglione reclute dell’aviazione, e poi di un campo di prigionia per i soldati austriaci presi prigionieri dall’Esercito Italiano.

Negli anni 1941-43 fu invece sede di presidio militare formato da un battaglione di reclute del 1° Reggimento Sussistenza, di una compagnia di bersaglieri e di una brigata di disciplina..

Nel 1944-45 per brevi periodi fu sede di truppe della Wermacht tedesca.

Nel 1973 fu acquistato dal Comune di Vinovo.

Oggi imponenti lavori di restauro e ristrutturazione serviranno a riutilizzare l’intero edificio per riunioni e convegni.